I “VECCHI” SEMPRE PIU’ SOLI

Sembra una guerra all’anziano, una guerra alle proprie radici, una guerra all’identità umana, all’idea per cui se non sei nessuno, il tuo destino è segnato inesorabilmente. Un pantano sociale, dove chi soccombe deve essere solo e sempre il più debole. Dove il teatrino di quelli che comandano deve rimanere stabile, interconnesso, amalgamato a se stesso, arrovellato in posizioni di cupa ipocrisia politica e sociale. Sembra una guerra che viene portata avanti dagli stessi, più o meno da sempre. Una guerra che nonostante l’iper-comunicazione tecnologica, vede sempre loro come soliti protagonisti del nulla. Maggioranze e opposizioni (ex maggioranze) che si scatenano in una serie di battaglie senza contenuti e senza risposte, perché nessuno pone le giuste domande. Sulle ultime vicende riguardanti l’ospedale E. Mattei di Matelica, che dal 2016 ospita due case di riposo di altri comuni, le giuste domande da porre secondo noi sono le seguenti:

Come mai dal 2016 quegli anziani sono stati lasciati dentro una struttura ospedaliera che non è mai stata concepita come casa di riposo?

Come mai dal 2016 ancora viviamo l’emergenza sociale ed economica del sisma e le classi politiche o dirigenti non si accorgono, che dietro questa fasulla danza, c’è lo sfascio di una società che sommersa dalla burocrazia, non è più nemmeno in grado di crearsi una scala di priorità?

Quanto valgono realmente gli anziani in questo periodo storico? Quanto vale il rispetto?

Una parte dell’ospedale E. Mattei di Matelica

Ci viene da rispondere con fermezza e tristemente, solo a quest’ultima domanda. Ci viene da dire, che la vecchiaia non vale niente, che con lei anche il passato esperienziale delle persone, sia ridotto ai minimi termini da una società che vede nell’espressione dei suoi rappresentanti istituzionali una pochezza disarmante. Il decadimento di una società così ridotta male, è evidente quando in quest’ultima piaga pandemica dove, specialmente nei territori colpiti dal sisma, le zone rosse spesso si raddoppiano e troviamo bolle che esplodono, come quella dell’ospedale Mattei, dove sembra accorgersi solo oggi, quando il caso è diventato eclatante, che non c’è posto per gli anziani. Si trovano milioni per palazzi che sarebbe stato meno oneroso abbattere e ricostruire da zero piuttosto che restaurare, ma si dimentica di dare sicurezza ai nostri nonni. La storia di queste terre dal 2016 ad oggi a nostro avviso è caratterizzata da una guerra continua contro le Identità Locali, nonostante tutti si riempiano la bocca parlando di “resilienza”. In quel vecchio ospedale, diventato poco più che ospizio, dal 2016 ad oggi per via di un progresso malato, figlio di altri contesti di speculazione economica, quegli anziani sono stati parcheggiati lontani dal proprio paese, quasi come se il loro fosse stato un destino inevitabile. Perché il dio denaro e il liberismo sfrenato farcito di burocrazia causano questa roba qua, annullano chi siamo perché cancellano chi eravamo, calpestando diritti e rispetto per i più fragili. Non sarà il virus a distruggerci, ma una società in cancrena che nemmeno se ne rende conto.

by COSTY

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