Per la seconda ondata della pandemia, già in atto, sono stati aperti alcuni moduli del covid center di Civitanova Marche. Alcuni pazienti sono già stati accolti dalla struttura, ma non essendo dotata di personale proprio, si sono utilizzate risorse umane di altri presidi ospedalieri fra cui quello di Camerino, in gran parte. Il nosocomio camerte fu in prima linea durante la scorsa fase pandemica, trasformato allora, nell’arco di due giorni, in Covid Hospital. In estate il ritorno alla “normalità” non fu mai completo, principalmente a causa della carenza di personale. Il neo eletto Presidente della regione Acquaroli ha di recente affermato che l’ospedale di Camerino resterà (per il momento) pulito, ma a noi sembra che sia stato più che altro “prosciugato” di operatori sanitari. I reparti di ortopedia e chirurgia sono stati accorpati, l’attività delle sale operatorie ridotta al minimo, la cardiologia ridotta ed accorpata alla medicina, la rianimazione è chiusa e viene garantita la presenza di un anestesista e un infermiere solo per le urgenze. Ormai da luglio sono stati diminuiti gli accessi al punto prelievi e da marzo la mensa ospedaliera è chiusa. Uno dei principali motivi per cui si sono spesi milioni di euro per il covid center di Civitanova, (che noi abbiamo sempre contestato: https://itidealia.com/2020/04/22/13-ospedali-chiusi-12-milioni-di-euro-84-posti-letto-in-un-centro-fiera/ ) era quello di permettere che gli altri ospedali rimanessero operativi, ma nei mesi che sono intercorsi, fra prima e seconda ondata, non sono state create le condizioni per far si che ciò accadesse ed ecco il risultato. Condividiamo pienamente l’indignazione espressa dai sindacati; ora cerchiamo di rimanere uniti nella lotta, ma confidiamo che una volta finita l’emergenza sanitaria, vengano individuate le responsabilità di ognuno.
Ringraziamo per la collaborazione Sonia Prosperi, della segreteria funzione pubblica CGIL Macerata.
by SACANDRO
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