Il 21 novembre 2014, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite esprime il voto su una mozione presentata dalla Russia. La mozione prevede il “Combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza”. Il realtà mozioni simili hanno già ottenuto pieno consenso dall’ONU, ma di recente è accaduto qualcosa e la Russia pone nuovamente la questione, non a caso. In Ucraina ha avuto luogo quella che alcuni definiscono una rivoluzione popolare, altri un colpo di stato organizzato dagli Stati Uniti con il supporto di gruppi neo-nazisti armati. Sicuramente è avvenuto un cambio di regime che ha visto la caduta del presidente Yanukovich, costretto a scappare (probabilmente corrotto, ma certamente eletto), e l’insediamento di un nuovo governo. Che sia stata una rivoluzione popolare o un colpo di stato, il coinvolgimento degli Stati Uniti si è palesato più volte pubblicamente. Se nel 2014 è ancora necessario discutere sul fatto che sia giusto o meno condannare la glorificazione del nazismo siamo messi male (figuriamoci nel 2022). Il voto sulla mozione ha una connotazione ideologica, ma soprattutto politica. In Ucraina gli esponenti ultra-nazionalisti non riscuotono dalla popolazione un altissimo consenso elettorale, ma assumono un gran peso i diversi gruppi, anche paramilitari, di stampo neo-nazista, non solo utilizzati per reprimere il dissenso e le ribellioni in intere zone del paese, ma ricompensati dal governo con ruoli istituzionali. Esponenti dei battaglioni in questione sono ora deputati o senatori, mentre al partito di Svoboda vanno Ministri e anche il ruolo di vice Primo Ministro. Le forze armate sono in pratica sotto il controllo di Svoboda e Pravy Sektor attraverso le cariche di Segretario del Consiglio di Difesa e Sicurezza e di vice segretario per la Sicurezza Nazionale. Ok, il voto dell’Ucraina sulla mozione appare tristemente scontato, ma la mente umana sembra far l’abitudine ad ogni aberrazione e oltre a Ucraina (e Canada) esprimono voto contrario, guarda caso, proprio gli Stati Uniti! Il tentativo della Russia di far cadere in contraddizione l’asse ucraino-statunitense fallisce miseramente. Sui Paesi dell’Unione Europea non si dovrebbe dubitare, se non altro per rispetto alla loro storia, ma se l’oste non apre la botte i camerieri non portano il vino, quindi fioccano le astensioni, compresa quella dell’Italia.
Compresa quella dell’Italia!


La mozione viene approvata ugualmente con 115 voti favorevoli, 55 astenuti e 3 contrari. Vi pare che qualcuno dei non favorevoli l’abbia comunque rispettata come i tanto sventolati principi democratici imporrebbero?
Quante cose sono passate sotto i nostri occhi mentre ci facevano guardare altrove…
By SACANDRO
Fonti: https://www.un.org/en/ga/third/69/docs/voting_sheets/L56.Rev1.pdf