Quale concertone ci sia stato l’altro giorno ci è proprio sfuggito, scusate l’ignoranza, ma siamo in crisi cognitiva di prospettive.
Però che quello del primo maggio non fosse stato un concertone normale è un dato di fatto come lo è, ci mancherebbe altro, difendere i diritti sacrosanti sulla parità di genere! E questo è un fatto.
Però la parità è e deve essere anche e soprattutto quella di classe, e se si va contro ci si va per bene, e su tutta la linea altrimenti si rischia l’ipocrisia e soprattutto si rischia di passare per chi agisce solo per strategia commerciale. Se questo accade poi non è possibile prendersela con nessuno, perché si è fatta la scelta della strada più facile, un po’ come cantare con l’auto tune.
Sparare contro mamma Rai ormai è diventato sport nazionale, al punto che tra un po’ è probabile che ne sostituiranno il nome con quello della Croce Rossa, nonostante Raiplay inizi ad essere un elemento di qualità al pari di altri network che si pagano in aggiunta, ma siamo italianie la tendenza deve essere sempre quella a sminuirci da soli da bravi italioti che il canone non lo vogliamo pagare perché c’è Netflix…
Ma è inutile divagare torniamo allo pseudo concerto, criticando solo una cosa della rai; il fatto che abbia pagato i diritti per riprendere un evento che oramai non ha più niente della “lotta di classe”, nemmeno il pubblico.
È sbagliato il principio economico di fondo per cui si debba, non sappiamo se per devozione, fare andare in onda una roba che è sponsorizzata alla grande da organi bancari e compagnia bella e in cui il servizio pubblico, ne acquista i diritti televisi (almeno dall’audio della famosa telefonata “fedeziana”) quindi paga e poi gli fornisce pure il lavoro gratis di riprese, ecc. per una cosa che non ha quasi nessuno davanti, in presenza fisica per ovvie ragioni note a tutti.
Questo sforzo pubblico andrebbe bene se ci fosse Stato dietro il carattere di denuncia sociale degli anni 70 che in questo periodo risulta essenziale, per via delle fabbriche che delocalizzano tutto e tutti, e invece nessun clamore per la discriminazione sociale per i diritti dei lavoratori, persi, finiti, reclusi, tutto questo passa sullo sfondo sbiadito inconsiderato e non va bene per niente.
Il resto poi nn trova argomentazioni di qualità, perché ce ne sarebbero di cose da dire, artisticamente ed eticamente corrette, si dovrebbe con ragione artistica ed etica attaccare il sistema bancario “il padrone” che invece è main sponsor.
Viene da porsi una domanda soprattutto; se un evento è utile per enfatizzare il diritto al lavoro e ad un salario che oggi è completamente abbattuto, sconfitto, denigrato da tutto e da tutti, se questi argomenti non diventano il claim dell’iniziativa, non credete che a perdere valore sia l’iniziativa stessa?
L’ingranaggio si inceppa e va a finire che del messaggio strutturale iniziale non ne rimane più niente. Poi però ci lamenta della crisi della sinistra e che andiamo verso una deriva autoritaria, se non ci siamo già dentro con le scarpe e tutto, subendo il mainstream e ogni cosa insensata senza giudicarla a fondo.
La censura non dovrebbe esserci mai e sinceramente non c’è stata nemmeno stavolta, infatti è passato tutto di quell’evento, nato per la tutela del lavoro, tranne il motivo principale e fondante, la differenza di classe, che pur essendo un’esigenza prioritaria è diventata secondaria se non addirittura inconsiderata.
Occorre osservare di più i contenuti fondativi di certe iniziative, specie quando se ne mostra essenziale bisogno come in questo momento storico.
Diviene necessario rincorrere la qualità, farla diventare aspirazione e tendenza al suo raggiungimento, questo lo si fa aprendo gli occhi. Bisogna avere gli strumenti per analizzare col ragionamento chi lancia messaggi utili o se il messaggio è utile solo per venderti un prodotto.
Bisogna iniziare a porre le giuste domande per avere risposte corrette.
Vivere oppressi in un sistema che tende all’omologazione di massa è soffocante e frustrante, lo stiamo percependo tutti, la discriminazione sociale più temibile è quella in atto perché è solo classista, completamente squalificante, ed oppressiva, mira alle chimere e calpesta la vita di tutti, perché, con una passata di smalto, distrugge completamente tutta la differenza di valore fra le persone comuni, comprese quelle di genere!
Fateci caso.
by COSTY