“NON RIESCO A RESPIRARE” GEORGE FLOYD VITTIMA DI UN SISTEMA VIOLENTO E RAZZISTA

E’ il 25 maggio 2020, ci troviamo a Minneapolis, un uomo è a terra, è appena stato immobilizzato dai poliziotti. Uno di loro continua a premere col ginocchio sul collo dell’arrestato, nonostante quest’ultimo continui a dirgli che non riesce a respirare. Gli agenti di polizia che si trovano sul posto rimangono apparentemente indifferenti all’operato del proprio collega. Un video li riprende, l’agente rimane a lungo impassibile alle richieste del malcapitato, che stremato perde conoscenza, poi…muore! Il poliziotto si chiama Dereck Chauvin, la vittima è George Floyd. In Italia abbiamo avuto diversi episodi di eccessiva violenza da parte delle forze dell’ordine che hanno portato a conseguenze gravi e anche alla morte di cittadini al di là del reato di cui venivano accusati, ma c’è una differenza importante: Chauvin è bianco, Floyd è nero e ci troviamo negli Stati Uniti, dove i casi di violenza da parte della polizia sulle persone di colore sembrerebbero avere spesso una connotazione razziale. Il video diventa virale e come successo in passato la comunità afroamericana si solleva contro un sistema ritenuto razzista. Tamika Mallory, attivista americana, già fra le organizzatrici della marcia delle donne del 2017, pronuncia in Minnesota un discorso contro la rapressione degli afroamericani che probabilmente rimmarrà nella storia. Qualcosa sta finalmente cambiando? Per saperne di più abbiamo contattato, qualche giorno fa, la nostra amica Antonella, che vive da anni in Oregon, per chiederle una riflessione su ciò che sta accadendo, su come la popolazione sta reagendo a questo accaduto e qual’è atteggiamento della politica e delle istituzioni…

Photo by Obi Onyeador on Unsplash

“I poliziotti che usano la violenza come si è visto nel video della morte di George Floyd sono razzisti e sono violenti. Anni e anni di impunità verso crimini come questo li hanno resi intoccabili. Trump li ha istigati alla repressione dei protestatori con la violenza! Inoltre l’amministrazione Trump ha reso le misure di supervisione e controllo della polizia molto deboli, così è un’ingiustizia dopo l’altra che resta impunita giorno dopo giorno. Questa situazione è un po’ diversa da casi simili che sono accaduti anche in Italia. Questo atteggiamento violento della polizia ha radici più lunghe, sin dai tempi della Segregazione quando la polizia applicava la legge della Segregazione con violenza…

Sembra, però, che adesso si respiri un’aria del tipo “non ne possiamo più”. Mi sembra che sia le istituzioni che la popolazione abbiano espresso con più decisione il loro disdegno verso questi atti della polizia e sostegno e solidarietà verso la comunità di George Floyd. Ho visto in tv che anche alcuni poliziotti , in diverse città, hanno partecipato alle proteste contro la violenza della polizia.

Photo by munshots on Unsplash

Alcune istituzioni hanno manifestato il loro dissenso e hanno richiesto che i fondi alla polizia vengano usati invece per riforme sociali. Mentre il Presidente Trump non ha speso una sola parola per la morte di George Floyd, alcuni membri del Congresso hanno osservato 8 minuti di silenzio, in ginocchio, in sua memoria. La gente è divisa ora più che mai. La politica di Trump ha rafforzato i razzisti che si sentono legittimati a esprimere il loro odio apertamente. Per quanto riguarda il discorso di Tamika Mallory concordo con lei. Ha spiegato in modo significativo come stanno le cose.”

Grazie ad Antonella per la sua disponibilità.

by SACANDRO

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