CAMERUN TRA POVERTA’ E “RESTRIZIONI”

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Ci siamo chiesti come si sia sviluppata e si stia affrontando la situazione Coronavirus in Africa, lo abbiamo chiesto ad un Italiano che lavora da anni in Camerun per conto di un’opera missionaria.


Una piccola scuola di villaggio – Foto di David Mark da Pixabay

Abbiamo percepito da una parte il senso di sollievo per la condizione generale dei contagi e dei decessi, che dalle stime ufficiali sono molto inferiori rispetto all’Italia, ma non nascondiamo anche molti sentimenti di perplessità e di angoscia nel constatare che comunque la situazione generale del Paese non emerge per sicurezza, senso di libertà ed efficienza della macchina amministrativa. In realtà le uniche strutture chiuse sono chiese e locali di culto, non si esclude la possibilità di una forte pressione delle multinazionali nelle città più grandi come la capitale, a far rimanere il commercio attivo al fine di mantenere inalterati i meccanismi commerciali. Per quanto riguarda la gestione sanitaria, i casi di contagio vengono presi con sufficienza e c’è da dire che le strutture ospedaliere presentano condizioni molto diverse da quelle occidentali, tanto che con l’intervistato ci siamo spesso scambiati la battuta di trasferirsi in mezzo alla foresta accolti da qualche villaggio di Pigmei qualora dovessero mettersi davvero male le cose. Ma passiamo alle domande

Come stai? Cosa sta succedendo in Camerun?

Sto bene anche se sono preoccupato perché credo che a breve potranno mancare le medicine per il mio cuore . Qui la situazione è abbastanza calma per il virus: a oggi ci sono 1600 malati, 53 morti e 800 guariti .

Non c’è mai stato un confinamento totale .Qui tutti si spostano come vogliono , il traffico é come prima, basta mettere la mascherine (che non tutti portano) e puoi fare quello che devi fare. I mercati sono pieni di gente senza rispettare le distanze. Però stranamente le scuole di ogni genere sono chiuse e le chiese pure. É lecito dire Messa la domenica ma solo con 50 fedeli, tutto riaprirà il 1 giugno.


Sorrisi dei bambini – Foto di Mario Léveillé da Pixabay

Quali sono le precauzioni più importanti prese dal governo?

Le preoccupazioni del Governo sono di farci restare calmi, non si può andare da una città a l’altra. Questo ha fatto diminuire le tensioni all’Ovest dove c’é una guerra spietata fra anglofoni e francofoni. Poi il Camerun non vuole apparire come il paese più colpito, quindi non escluderei una manipolazione dei dati.

Cosa ne pensi? Come state affrontando la situazione in missione?

Purtroppo l’opera è quasi del tutto ferma. C’é solo la fisioterapia attiva ed un’ottica aperte, ma con molte precauzioni. Si vive nella precarietà. Non è facile programmare qualche progetto nei tempi prefissati.

L’accesso agli ospedali è garantito a tutti?

Si l’accesso agli ospedali è per tutti quelli che pagano. Hanno detto che per il coronavirus sarebbe stato gratuito, ma per ora si deve pagare. Quindi ci sono quelli che muoiono a casa e non sono contati.


Trasporti – Foto di Mario Léveillé da Pixabay

C’è gente in giro, c’è difficoltà di reperire materie prime, c’è una lista di attività essenziali redatta dal governo, come sono organizzate le scuole?

Tutti girano anche fuori delle città .É obbligatorio portare la mascherina ma non tutti l’hanno o se la sono fabbricata con una pezza.

Non c’è nessuna lista di attività da evitare. Come detto prima, solo scuole e chiese sono chiuse. C’è qualche scuola che fa corsi on line, come quelle cattoliche, ma le lezioni fisiche ricominceranno il primo di giugno solo per quegli alunni che devono fare gli esami.

Ci sono notizie delle comunità dei pigmei?

No e credo che ora siano lasciati in pace per via del fatto che gli occidentali hanno paura delle loro condizioni igenico sanitarie.


La bandiera del Camerun – Foto di Miguel Á. Padriñán da Pixabay

Quindi, tranne che per l’istruzione ed il culto non sembra che ci siano stati blocchi totali, ma sono state emanate autocertificazioni per spostarsi come in Italia e vista la condizione del territorio, sono state prese in considerazione forme di tutela ed aiuti del Governo ai meno abbienti?

Non c’è nessuna autocertificazione da compilare. In realtà la situazione è stata lasciata molto al suo destino, non ci sono state forme di ausilio per i poveri, qui la condizione sociale è da sempre ed in gran parte sostenuta dalle missioni, che si reggono con le donazioni dall’estero, ma da qui in avanti, non nascondo che potrà esserci una crisi anche su questo frangente viste le notizie che provengono dal cosiddetto occidente, comunque dal primo giugno riprenderà anche il traffico aereo che avrà aumenti sui voli.

Ci salutiamo con la speranza che questa nuvola pandemica che sembra si sia abbattuta fragorosamente solo sui più poveri, a breve, possa svanire lasciandoci la possibilità di tornare a vivere con una rinnovata coscienza civile.

by COSTY

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