Gli Stati Uniti sono sicuramente una delle nazioni più colpite dal coronavirus e la pandemia non accenna a ridursi in termini di contagiati e morti. Abbiamo contattato la nostra amica Antonella, italiana che vive da molti anni negli States, per farle qualche domanda.
Ciao Antonella, innanzitutto vorremmo chiederti se negli Stati Uniti chi è positivo al covid, o mostra sintomi da coronavirus, ha garantito l’accesso alle strutture sanitarie o alle cure mg6ediche...
No, l’accesso non è garantito a tutti. Chi è sprovvisto di assicurazione sanitaria, per fare il test per il virus, deve pagare 1500$. Se sei giovane, accusi i sintomi, ma non sei grave, non puoi andare in ospedale; devi rimanere a casa in quarantena, ma non ti fanno il test per riservarlo ai più gravi. All’inizio della pandemia i test non c’erano affatto, nonostante Trump (poi smentito) dicesse che venivano fatti a milioni di americani. Tutt’ora c’è carenza di test e ventilatori, tanto che New York, dove la situazione è più drammatica, li ha ricevuti in donazione anche dal mio stato, l’Oregon.
Qual’è l’atteggiamento di Trump riguardo all’emergenza?
Fin dall’inizio, Trump ha detto che è come l’influenza, finirà con l’estate, non bisogna preoccuparsi o fermarsi danneggiando l’economia. Tra le fasce più povere ci sono molti suoi seguaci che gli credono, e non fanno prevenzione vivendo come sempre, ma queste fasce, dove pochi hanno l’assicurazione sanitaria, sono le più colpite. Nel sentir dire a Trump che la chlorochina, sostanza usata contro la malaria, è efficace contro il virus, un’anziana coppia dell’Arizona l’ha ingerita. L’uomo è morto e la donna è in condizioni critiche.
C’è un protocollo unico in tutti gli Stati Uniti per le misure di sicurezza, prevenzione e gestione dell’emergenza?
No, ogni stato, contea o città decide cosa fare. La maggior parte degli stati raccomanda ai cittadini di restare a casa e hanno deciso che negozi e attività non essenziali devono chiudere, ma sono le stesse attività a decidere se autoproclamarsi essenziali o no. I negozi di armi sono aperti perché autodefinitisi essenziali. Stesso vale per le catene fast food come McDonalds che fanno soldi a palate. Nel mio stato, Portland e Eugene (la mia città) sono le città più di “sinistra” e democratiche. Qui molti indossano le mascherine per andare nei negozi essenziali, ma nel resto dell’Oregon, zona più conservatrice, la maggior parte delle persone non segue le precauzioni. Non ci sono istruzioni del governo centrale come in Italia. Alcuni stati come Washington e Oregon hanno chiuso i parchi pubblici e hanno vietato l’alloggio in alberghi e airbnb. Chi trasgredisce paga una multa molto alta. Nessuno ha bisogno di mostrare certificazioni per andare a lavoro o al supermercato.

Come veniva e viene descritta la situazione italiana riguardo l’emergenza covid?
I media hanno parlato dell’Italia perché è un Paese amato e una meta fondamentale per i turisti americani. Molta gente mi ha chiesto notizie sulla mia famiglia in Italia per sapere se stavano tutti bene. In genere erano e sono tutti dispiaciuti per l’Italia. Alcune mie conoscenze si sono commosse vedendo i video delle persone che cantavano dalle finestre.
In Italia si è parlato di una corsa all’acquisto di armi negli Stati Uniti. E’ così?
Tutto vero. C’è stata la corsa all’acquisto di mascherine, disinfettanti, carta igienica e armi. Penso che le abbiano comprate per paura, probabilmente perché, se la situazione precipitasse, vogliono esser pronti a difendere le loro proprietà con le armi. Nella Costituzione americana è scritto che è un diritto di ogni americano possedere un’arma.
Torniamo a Trump. Cosa pensi delle recenti polemiche tra lui e Fauci?
Per fortuna che c’è Fauci! Fauci ha sempre corretto le false dichiarazioni di Trump circa il virus, il vaccino e l’urgenza di riaprire tutto. E’ l’unica persona al momento di cui ci si può fidare in America. Trump e il giornalismo conservatore (l’emittente FOX in prima linea) vanno dicendo che il virus è una bufala inventata dai democratici per danneggiarlo politicamente. In verità è Trump che cerca di sfruttare la situazione per aizzare i suoi seguaci. A novembre ci saranno le elezioni per il nuovo Presidente e lui non può permettersi di uscirne danneggiato. Da ogni discorso di Trump, ufficiale o meno, si capisce chiaramente che tutto ciò che gli interessa è la sua immagine e l’economia. In Texas sono in molti a credergli e a sostenere le sue “tesi” perché hanno dichiarato che “Nobody wants to die, but we gotta take some risks” (nessuno vuole morire, ma bisogna correre dei rischi) e che “There are more important things than living” (ci sono cose più importanti della vita) cioè salvare l’economia del Paese.
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Scuole e stato sociale?
Le scuole qui sono tutte chiuse, ma hanno organizzato, grazie agli autobus, un modo per consegnare il pranzo ai bambini delle scuole pubbliche che provengono spesso da famiglie povere. Per molti, in certe aree, è l’unico pasto decente.
Ringraziamo Antonella per la sua disponibilità.
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By SACANDRO