Foligno è da sempre “Lu centru de lu munnu” (il centro del mondo n.d.a.), per la sua posizione geografica al centro dell’Italia e quindi al centro del Mediterraneo. Addirittura sembra che questo centro del Mondo fosse proprio situato in un punto specifico dentro un antico bar di corso Cavour, proprio sotto al birillo centrale del tavolo da biliardo; oggi al posto del bar, c’è la sede di una banca.
E’ di certo una delle città più
popolate dell’Umbria, punto di snodo nevralgico dell’intera Regione,
mantiene però la caratteristica di essere ancora un paese con tutte
le sue peculiarità custodite all’interno del centro storico.
Ci siamo stati per la manifestazione “I primi d’Italia” e la cosa che ci è saltata all’occhio, oltre alla grande iniziativa dedicata al piatto che più di tutti rappresenta l’Italia, la pasta, è stata la grande quantità di locali che punteggiano il centro storico.
Ce ne sono per tutti i gusti, ma soprattutto, nella maggior parte di questi, si riesce a trovare qualcosa che contestualizza il locale al territorio di appartenenza. In un mondo così globalizzato dove tutto sembra essere un enorme stazione di servizio, trovare questa differenza di generi così bene organizzata balza all’occhio ed infonde la voglia di tornare.
La parte storica del centro urbano,
organizzata in vie principali e vicoli secondari per lo più
intrecciati in cardi e decumani, presenta una bellissima qualità di
manutenzione dei selciati, delle case e dei cortili sia pubblici che
privati, un senso di cura della propria “casa”, che ne evidenzia
un equilibrio sostanziale e formale, trasmette senso di armonia,
bellezza ed accoglienza.
Soprattutto la gente di Foligno è
così, spontaneamente timida nei gesti, la riconosci con quel
dialetto che fu la lingua parlata anche da San Francesco, umile e
tenace a mantener fede alle proprie tradizioni.
Passeggiare per le sue vie, significa immergersi in queste sensazioni; dalla diramazione del fiume Topino che azionava il vecchio mulino a palmenti posto all’ingresso degli Orti Orfini, oggi centro polivalente, in quel centro storico che denota subito elegante e genuina accuratezza nel mantenere ed enfatizzare le proprie cose belle.
Un piccolo viaggio quindi, tra
conoscenza e diletto, fra assaggi di pasta fatta con i migliori grani
italiani, una ricchezza di ricette tradizionali e creative ma
soprattutto, di varietà e di produzioni locali. Chiaro il senso di
una tutela del proprio essere, nelle piccole botteghe ed osterie
locali che richiamano tradizione con gli occhi rivolti
all’innovazione, innescando la voglia di tornare a riscoprire
Foligno, magari per assaggiare la sua Rocciata, oppure scavando nella
sua tradizione antica, cercandone la Fojata, o la Fregnaccia, che non
è una parolaccia ma un dolce anch’esso tradizionale, oppure gustare
l’atmosfera romantica di qualche altro locale nascosto fra i vicoli.
Ecco! Foligno è un Paese che riesce a mantenere le sue consistenze tradizionali, le aggiorna e riesce a presentarle in un modo semplice e genuino ai suoi visitatori, in questo senso è bene raccontarlo, perché è in linea con l’idea di rappresentare quel Paese nel Paese, che non vive la globalizzazione come un peso destabilizzante, ma ne crea un’opportunità per enfatizzarne le proprie differenze.
by COSTY