GUARDA I PORNO, MA NON SVEGLIARE BIANCANEVE

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A quanto pare, per “qualcuno”, il principe Azzurro avrebbe approfittato della povera Biancaneve, che senza poter dare il suo consenso, si è vista oltraggiata da quel “bacio rubato”. La tesi è rimbalzata da una pagina social ad un’altra con la velocità del web e l’argomento è divenuto presto virale, come le discussioni che ne son scaturite, finanche ad arrivare a sostenere che in tutto ciò vi siano messaggi precursori dello stupro. Il mondo della rete ha partorito, come ci si poteva aspettare, post e vignette umoristiche dove l’ironia la fa da padrona, tuttavia in molti hanno voluto aprire dibattiti veri e propri sull’impatto che la favola potrebbe avere nelle menti dei pargoli. A nostro giudizio si rasenta davvero il ridicolo, ed è così che la nostra attenzione scivola su una riflessione ben più seria, che porta ad un’analisi sociale sconcertante.

Si è creata una società dove giovani adolescenti e ragazzini in tenera età, hanno la possibilità e la capacità di entrare in siti porno gratuiti con un’infinità di video dove, ad esempio, un nutrito gruppo di uomini molesta giovani donne in autobus, ascensore e quant’altro, costringendole a rapporti sessuali durante i quali, ovviamente, cambiano atteggiamento e raggiungono soddisfacenti orgasmi. Dove, ad esempio, ragazze comuni vengono convinte, sotto minaccia o su lauto compenso, a rapporti sessuali dimostrando, al termine di essi, che tutto sommato hanno pure gradito. Dove, ad esempio, si vedono donne umiliate e denigrate sessualmente in ogni modo possibile, riprese sempre come unici soggetti dediti a soddisfare ogni istinto violento del macho, che per carità, deve essere assolutamente super dotato altrimenti rischierebbe di non essere all’altezza. Dove, ad esempio…, vabbè lasciamo perdere che avete capito!

Foto di Diana Cibotari da Pixabay

Specifichiamo che non siamo contrari alla filmografia porno, che è giusto si sviluppi liberamente nel suo contesto come per gli altri comparti di settore. Il punto di cui si discute è la messa a disposizione (per chiunque abbia accesso ad internet) di contenuti e messaggi che vanno dalla giustificazione della violenza di genere alla discriminazione sessuale, che sono il viatico alla strutturazione di un pensiero che conduce ad un rapporto uomo-donna, o di coppia, deviato, dove conta solo il volere di un dominante: “che tanto poi alla fine piacerà anche a te, vedrai”.

Dinnanzi a questo quadro, a caccia dell’ennesimo “mi piace”, parte del popolo web si scatena sulla favola di Biancaneve, cercando di capire se quello del Principe Azzurro è davvero il bacio del primo amore o un inenarrabile sopruso da non far vedere ai propri figli, che fra qualche anno, all’ora di cena, saranno chiusi in bagno, smart-phone in mano, a guardare tutt’altro che una favola.

Foto in evidenza di Raamin ka on Unsplash

By SACANDRO

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