Anche nel Regno Unito si sta affrontando l’emergenza coronavirus, e per saperne di più abbiamo contattato il nostro amico Luca Ferretti, detto “Ferro”, che vive lì da diversi anni.
Ciao Luca, qual è la situazione Coronavirus a Brighton e nel resto del Regno Unito? C’è una zona maggiormente colpita?
Ciao a tutti. La situazione nel Regno Unito (67 milioni abitanti) è abbastanza tragica dal punto di vista di decessi (21.000) e contagi (160.000), considerato che siamo circa due settimane indietro rispetto l’Italia. Lo stato maggiormente colpito è l’Inghilterra, specialmente nella zona Centro-Sud. Brighton, dove vivo attualmente, nonostante i suoi 480.000 abitanti e la sua multietnicità, ad oggi ha “solamente” più o meno 450 casi confermati.
La sanità riesce a fronteggiare questa crisi ed in che modo opera?
La sanità pubblica, ovvero NHS, sta facendo un lavoro enorme considerando i pochi, a mio parere, posti di terapia intensiva (tra i 5000 e 6000). L’appello del governo è quello di non intasare il servizio sanitario, di restare a casa ad esempio fino al settimo giorno con sintomi per poi chiamare l’ NHS e valutare se fare o meno il tampone/ricovero.
Comunque gli operatori dell’NHS, tra cui moltissimi italiani, lavorano instancabilmente e a ritmi forzati. Per questo ogni giovedí alle 20:00 dai balconi parte un applauso collettivo di ringraziamento ed incoraggiamento.
All’inizio dell’epidemia il presidente Boris Johnson puntava all’immunità di gregge. Qual è stata la reazione della popolazione?
Partiamo dal presupposto che il discorso fatto all’inizio della pandemia era molto più ampio, articolato e a tratti fuori controllo della sola “immunità di gregge” che è rimbombata in tutto il mondo. A mio parere il governo inglese ha sottovalutato la situazione e il popolo inglese, che si fida molto di quello che viene detto dalla propria classe politica, non ha ben percepito la gravità. La reazione peggiore è stata della comunità di ragazzi italiani qui, che tramite amici e parenti, viveva e vedeva la situazione in Italia.
Qual è invece ora l’atteggiamento del governo?
Il governo dopo il lockdown dichiarato il 20 marzo ha continuato su quella scelta e proprio ieri, dopo 15 giorni di assenza, Boris Johnson ha dichiarato che non intende abbassare la guardia e si continuerà così fino a nuove indicazioni.

Quindi non avete ancora una data indicativa di inizio “fase 2” o comunque di allentamento del lockdown. Quali sono le misure di sicurezza e prevenzione?
In primis la distanza di sicurezza, igienizzante per le mani fornito in quasi tutti i supermarket ancora aperti. Considerate che, ad oggi 28 aprile 2020, sono aperti solamente supermarket, ristoranti/pizzerie/pasticcerie che consegnano a domicilio e negozi di beni essenziali. Sono vietati assembramenti di più di due persone e obbligo di smart working. La possibile previsione, dico possibile perché il governo comunica dati e aggiornamenti tramite conferenza stampa giornalmente, è nessun allentamento fino a fine maggio.
Quali misure sono state prese per le scuole e per le fasce sociali più deboli?
Le scuole sono state chiuse in toto. L’unica eccezione all’inizio era per i bambini con entrambi i genitori con occupazioni essenziali. Molte università e college hanno iniziato sessioni online per permettere il normale progresso degli studenti. Per tutelare la maggior parte delle categorie di lavoratori dipendenti, ad esempio, il governo mette a disposizione dei business lo strumento “furlough” dove, per farla breve, si può richiedere l’80% dello stipendio, prolungato fino a fine giugno.
Tra l’altro sia il sito del governo che i diversi portali che i rispettivi customer support per benefit sono funzionali e funzionanti in maniera ottima.
Come è stata descritta la situazione italiana nel tempo?
Descritta in modo tragico quale era ma percepita con molto distacco, come se qui non si sarebbe mai potuta verificare situazione simile. Ricordo lo stupore nel vedere noi italiani in ufficio con mascherine e igienizzante mani.
E la regina?
Mitica Betty!!! La regina ha parlato, momento storico, e io c’ero.
Discorso rivolto al ringraziare NHS e tutte le persone che stanno lavorando per fronteggiare l’emergenza (il vestito verde che indossava era un chiaro riferimento alla divisa del personale medico appunto). In realtà non ha molto potere politico sul popolo, ma dato il momento storico il suo discorso, anche se breve, ha dato forza e speranza a tutti. God save the Queen. Certo un brindisi a suon di Gin&Tonic, il suo cocktail preferito, me lo aspettavo. Già ero pronto!!!
Nel ringraziare Luca per la disponibilità, ci sentiamo di dire che tutti stiamo aspettando, per festeggiare la fine di questo buio periodo, un bel brindisi collettivo.
Foto in evidenza di Mike Benna on Unsplash
by BARZ