Il 6 luglio del 1907 a Città del Messico, più precisamente a Coyoacàn, nasce Magdalena Carmen Frida Kahlo, figlia di Wilhelm Kahlo (emigrato dalla Germania con genitori ebrei) e Matilde Calderòn. Pur essendo nata nel 1907, Frida affermerà in diverse occasioni di essere nata nel 1910, non per vanità, ma perché quello è l’anno della Rivoluzione Messicana. A sei anni si ammala di poliomielite rimanendo deforme a gamba e piede destro, deformità che le costerà l’appellativo di “gamba di legno” da parte degli altri bambini. Dopo aver frequentato il liceo tedesco in Messico, Frida entra alla scuola di medicina e si unisce ad alcuni studenti, chiamati “Los cachucas”, con i suoi stessi ideali politici. E’ il 1922 quando l’interesse per la pittura si manifesta definitivamente, grazie al padre fotografo, ma soprattutto per l’incontro con Diego Rivera, già artista affermato che sta compiendo lavori nella scuola. Tre anni più tardi Frida si scontra nuovamente col suo destino drammatico ed è vittima di un incidente che coinvolge l’autobus in cui viaggiava. Rimane gravemente ferita e la peritonite, in seguito ad uno squarcio all’addome, si aggiunge a numerose fratture in tutto il corpo e alla lussazione del gomito. Frida deve rispettare un forzato riposo a letto e portare il busto per almeno nove mesi. Matilde, fa posizionare un grande specchio sul letto a baldacchino della figlia, consentendole di potersi vedere costantemente.

Frida non può alzarsi col corpo, ma la mente è più che mai attiva e trasforma la sua esperienza traumatica in un’occasione per migliorare e mettere alla prova le sue capacità artistiche. Dopo alcuni ritratti di familiari, inizia a dipingere quello che più spesso ha dinnanzi agli occhi producendo una serie di autoritratti, primo fra tutti “Autoritratto con vestito di velluto”. Tra il 1927 e il 1928 la Kahlo, nonostante gli interventi chirurgici fatti, partecipa ad un movimento artistico, favorito dallo Stato, che viene chiamato Mexicanismo e che si esprime tramite opere murali, spesso raffiguranti momenti storici di un paese dove ancora dilaga l’analfabetismo. Gli ideali politici di Frida la portano convintamente ad iscriversi al Partito Comunista. Sarà proprio grazie alla militante politica, e fotografa, Tina Modotti che riallaccerà i rapporti con Diego Rivera. Rapporti che si tramuteranno presto in una storia d’amore intensa, travagliata e travolgente.

Nonostante Diego abbia 21 anni più di lei, i due si sposano nell’agosto del ’29. Tra il 1930 ed il 1933 Frida vive in diverse città degli Stati Uniti, dove Rivera lavora ad opere artistiche su commissione, ma le condizioni di salute peggiorano e deve affrontare il suo secondo aborto, giorni di malattia in cui produce un altro dei suoi dipinti più conosciuti: “Il letto volante”. Nel ’34 Frida e suo marito tornano in Messico, dove il dramma di un terzo aborto si aggiunge alla scoperta di una relazione sentimentale fra Diego e Cristina, sorella più piccola della Kahlo. Nell’anno successivo Frida e Diego si separano, ma passerà poco tempo prima che i due ritornino insieme, mentre l’impegno politico si concretizza con la raccolta e l’invio di materiale umanitario a sostegno di chi, in Spagna, sta lottando contro la dittatura fascista di Franco. La fama di Frida Kahlo cresce anche come pittrice e nel 1937 è ormai un’artista molto affermata che riceve consensi ovunque, tanto da allestire con successo una mostra a New York nell’anno successivo ed una a Parigi nel ’39. La storia d’amore fra lei e Diego sembra giungere al termine con il divorzio, maturato anche in conseguenza alle numerose relazioni extra-coniugali dell’uno e dell’altra, ma non è così… Passa poco tempo e arrivano le loro seconde nozze, quasi contemporaneamente all’aggravamento delle condizioni di salute di Frida che la costringerebbero ad un nuovo trasferimento a San Francisco. Ella continua a dipingere nonostante obbligata a portare il busto mentre la morte dell’amato padre rende ancor più dolorosa la sua esistenza.

Inizia ad insegnare per conto della scuola d’arte “La Esmeralda” affrontando condizioni fisiche sempre più scadenti che la conducono ad un uso abitudinario di morfina. Gli interventi chirurgici a cui si è sottoposta nella sua vita sono molti, soprattutto alla colonna vertebrale, e continuano ora con l’amputazione della gamba destra, poco dopo una mostra personale allestita in Messico, a cui partecipa sdraiata su un letto a baldacchino e imbottita di medicine per il dolore.

Frida Kahlo si spegne a 47 anni, il 13 luglio 1954. E’ proprio il caso di usare il termine “spegne”, perché possiamo dire che sia stata fuoco ardente per tutta la vita, ma se la fiamma si è spenta la luce rimane, la luce di una donna icona intramontabile per le sue doti artistiche indiscusse e per il suo esempio di volontà e di lotta in tutti gli aspetti di un’esistenza difficile, tra drammi e dolori che non l’hanno mai piegata pur spezzandola nel fisico. Autrice di grandi opere noi abbiamo voluto raccontarla così, senza lasciar trasparire le forti emozioni represse a fatica per dare informazioni che forse non tutti hanno, ma vi spingiamo, se in qualche maniera questo articolo ha destato in voi dell’interesse, a documentarvi maggiormente, magari visitando gli eventi dedicati a Frida Kahlo, come quello in essere a Roma presso lo spazio eventi Tirso fino al 29 marzo 2020, “Frida Kahlo il caos dentro”, in cui abbiamo scattato le foto pubblicate sopra ( mostrafridakahlo.it ).

Vi lasciamo con una delle frasi di Frida, una frase semplice che dice molto di quel che è stata:
“Non sono malata. Sono rotta. Ma sono felice, fintanto che potrò dipingere.”
by SACANDRO