TRUMP – ZELENSKY, MA NON COME CE LO RACCONTANO

L’incontro tra Zelensky e Trump. Partiamo dalla premessa che il nostro cuore non batte dalla parte di Trump e neanche da quella di Zelensky. Il pericolosissimo imbroglio ucraino è figlio di una manovra di potere ventennale dove tutte le parti hanno colpe gravissime. Comprese Nato, Unione Europea e Russia. Quello che, ancora una volta, non ci piace, è l’atteggiamento dei media nostrani, apparentemente più concentrati ad orientare la discussione che a far sviluppare pensieri propri. Noi abbiamo maturato la nostra posizione, ma a fondo articolo trovate il link con il video intero dell’incontro, che vi suggeriamo di visionare affinché possiate farvene una vostra.

Trump “il bullo”. In realtà, Trump ha introdotto Zelensky alla discussione con grande rispetto, enfatizzando il coraggio del popolo ucraino e attribuendo al loro Presidente tutti gli onori. Ha parlato in maniera seria e pacata (nonostante il suo ego facesse capolino), arginando anche la battuta fuori luogo del giornalista di corte sull’abito dell’ucraino. Trump ha alzato i toni solo nel momento in cui è stato costretto ad intervenire, per placare l’inizio di lite tra Zelensky e il vice presidente Vance. Ed anche in quel caso, non ha fatto altro che affermare senza prepotenza ciò che è!

Pace o Guerra? Trump parla di Pace, per interesse intendiamoci, ma parla di Pace. Afferma più volte che bisogna finirla, perché ci sono già stati troppi morti e mentre loro discutono altri stanno morendo. Lui dice di non essere allineato con Putin, ma che vuole avere un ruolo di mediatore tra le due parti e l’accettazione di questo suo ruolo, anche da parte dell’Ucraina, può sfociare in un accordo di Pace. Zelensky, invece, vuole che gli USA continuino a sostenere l’esercito ucraino come è convinto che farà l’Europa. Inizia a chiedere altre armi, droni, la difesa aerea, auspicando perfino l’intervento di contingenti a terra. Insomma tutto quello che serve per continuare la guerra, e non una guerra qualunque. Lui non farà compromessi con un assassino come Putin. Trump cerca di fargli capire che per fare la Pace bisogna parlare con il nemico e non ci può essere un accordo senza compromesso.

L’appoggio dell’Unione Europea. Zelensky cerca di usare a più battute le promesse di appoggio europeo alla guerra, per spingere il Presidente statunitense a cambiare idea, ma a noi sembra abbastanza palese che non sia quella la chiave giusta per aprire una porta con Trump. L’ucraino sa che quando gli europei saranno pronti a mandare truppe, non ce la faranno a fermare Putin senza gli USA. Ci dà l’impressione di parlare come se tutto gli sia dovuto, ma Donald non ci sta. Mette i morti delle due parti sullo stesso piano, ribadisce che se ci fosse stato lui al posto di Biden, questa guerra non sarebbe neanche iniziata (e anche noi, nel bene e nel male, ne siamo convinti). Lui non è Biden e vuole risolverla. Vuole portare la Pace. Troppe morti inutili, deve finire qui.

Intanto il “cessate il fuoco”. Trump assicura di potersi far garante di un “cessate il fuoco”. Se l’Ucraina decidesse di sedersi al tavolo per un accordo (quello proposto dagli Stati Uniti) le ostilità si fermerebbero. Zelensky dice che non funzionerà. Lui vuole un esercito più forte, armi e soldati, perché la Russia avrebbe paura solo dei soldati. Afferma che Trump porterà la Pace solo se, con i suoi alleati, farà ritirare Putin. I russi devono pagare. Inoltre l’Ucraina deve essere messa in condizione di essere forte militarmente, per garantirsi la sicurezza anche dopo la guerra.

Lo scontro con Vance. Il Presidente ucraino fa diversi riferimenti al passato, su vicende che in realtà anche noi, che seguiamo la situazione in Donbass da molto prima dell’invasione russa, vediamo descritti in maniera distorta e propagandistica. Il vice presidente Vance lo riprende con fermezza e Zelensky controbatte con decisione. Questo è il momento in cui Trump diventa più diretto nel dialogo e non fa altro che presentare la situazione per quello che è! Lui non avrebbe fatto questa guerra; gli USA hanno investito troppo nell’appoggio alla guerra e l’Ucraina la sta perdendo; lui non vuole una guerra più grande, quindi se riesce a risolverla così bene, sennò se la risolvessero da soli; Zelensky si deve rendere conto che sta rischiando un conflitto mondiale dove non ci saranno vincitori, ma distruzione per tutti; o l’Ucraina è pronta a fare un patto o gli Stati Uniti si chiamano fuori.

L’accordo proposto da Trump. In linea di massima, perché comunque ci sarà qualche margine di trattativa: la Russia dovrebbe tenere gran parte dei territori conquistati sul campo; gli Stati Uniti le concessioni sulle cosiddette “terre rare”; l’Ucraina la certezza della sicurezza nel nuovo territorio nazionale garantita dal fatto che l’accordo prevede la protezione degli USA sulle terre ucraine. I punti centrali ci sembrano questi, ma ci sono poi le questioni relative alla ricostruzione e al nuovo assetto politico e amministrativo rispetto all’entrata dell’Ucraina in sovrastrutture internazionali e così via.

L’alternativa. Qual è? C’è un’alternativa vera? Riteniamo insopportabile lo scandalizzarsi dei burocrati europei e del giornalismo piegato alle logiche di guerra, che non hanno nulla a che vedere con la salvaguardia della presunta democrazia occidentale, con tutti i suoi falsi valori. La lottizzazione dell’Ucraina era stata decisa da tempo e la guerra era la via più veloce. Pochi giorni dopo l’inizio della guerra (già presente da 8 anni) su scala più ampia, i governi europei si riunirono per decidere le zone da ricostruire, il grano ucraino è rimasto ucraino solo nel nome e ora chi rimane a bocca asciutta si lagna. La verità è che questo Mondo ha bisogno di Rivoluzioni e non di guerre. Non vi piace la Pace di Trump? Allora auguri!

Usate 50 minuti del Vostro tempo. Fatevi un’idea Vostra, anche se diversa dalla nostra: https://www.youtube.com/watch?v=GdoCyxHnWZ0

Immagine in evidenza generata con Openartai

By SACANDRO

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