Sulla questione Almasri molto si è detto, non tutto si è detto. Immaginiamo di essere tornati nel nostro mondo il 5 febbraio scorso, quando il Governo si presenta in aula, prima in Camera poi in Senato, per riferire quanto accaduto riguardo al “caso Almasri”, attraverso l’informativa dei Ministri Nordio e Piantedosi (assente la Presidentessa Meloni). Alla fine dell’informativa, che secondo noi lascia molti dubbi sul giusto operato del Governo ed evidenzia numerose discordanze, si susseguono gli interventi tra maggioranza e opposizione. Donzelli (FdI) ringrazia sentitamente, contento che Almasri non sia libero in Italia, ma in Libia. Due poltrone accanto a lui c’è la Montaruli che stavolta non abbaia. La Schlein (PD) afferma che Nordio ha parlato da avvocato difensore di un torturatore e la Meloni, non presentandosi in aula, ha dimostrato di essere la Presidente del Coniglio più che del Consiglio. Conte (M5S) urla più volte a Nordio che deve vergognarsi, che vive una dissociazione e che con questo Governo ci ritroviamo dal blocco navale al blocco morale, al blocco politico, al blocco giuridico. Fratoianni (AVS) identifica i due ministri come prestanomi di successo, prima di esporre, insieme ai suoi, le foto dei torturati. Al Senato gli interventi di Calenda ed altri, poi, arriva lui, bello bello: Renzi!
Renzi, citando la sorella della Giorgia nazionale, dice che il libro adatto per la maggioranza non è il “Signore degli Anelli”, ma le “Avventure di Pinocchio”, dove a lui tocca la parte del grillo parlante; Nordio e Piantedosi sono il gatto e la volpe; la Meloni vorrebbe fare la fatina, ma è l’omino di burro che porta i bambini nel paese dei balocchi e La Russa fa Mangiafuoco. Gasparri parla di banane col bollino blu riferendosi “alla Corte Penale Internazionale dei miei stivali”, poi ci tiene a precisare che ‘sto libico sarà pure un delinquente, ma lui non lo conosce. Il tutto si chiude con una serie di interventi per “fatto personale”, mentre La Russa fa spesso l’opinionista.
Insomma l’unico elemento politico che emerge veramente da questa grande bagarre, dove la battuta e i siparietti la fanno da padrona, è l’assenza della Presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni, che rifiuta ancora una volta il confronto istituzionale, nonostante in passato abbia inveito contro altri per stesso motivo. E se all’inizio dell’articolo abbiamo immaginato di essere piombati sulla terra poco prima delle sedute in Parlamento, dopo tutto ciò, sentiamo la necessità di tornare indietro per chiarire alcuni elementi della vicenda e proporvi le nostre riflessioni in merito, ma lo faremo nei prossimi articoli. Che i nostri dirigenti politici negli alti livelli dello Stato siano inadeguati ad affrontare eventi terribilmente seri come questo ci pare assodato, ma per giudicare meglio le scelte fatte dal Governo in questo frangente sarebbe utile porsi una domanda: cosa sta facendo Almasri, ora? Secondo voi sta bevendo un drink, sta leggendo un libro, oppure…?
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By SACANDRO
