Lo sciopero nell’antico Egitto: una lezione dal passato. Lo sciopero non è un fenomeno esclusivo del mondo moderno, ma affonda le sue radici nella storia antica. Uno degli episodi più affascinanti si verificò durante il regno del faraone Ramses III, nel XII secolo a.C. Gli operai del villaggio di Deir el-Medina, impegnati nella costruzione delle tombe della Valle dei Re, fecero uno dei primi scioperi documentati della storia.
I lavoratori, insoddisfatti per i ritardi nel pagamento delle razioni di grano, decisero di interrompere i lavori e marciare verso il tempio per esprimere il loro dissenso. Questa forma di protesta pacifica non solo fece scalpore all’epoca, ma dimostrò il potere collettivo di una comunità che rivendicava i propri diritti. I documenti antichi riportano che le autorità furono costrette a negoziare con i lavoratori, garantendo loro il pagamento arretrato.
Il diritto allo sciopero: un principio fondamentale nella società moderna. Nella nostra epoca, lo sciopero è riconosciuto come un diritto fondamentale, sancito da molte costituzioni nazionali e trattati internazionali. Ad esempio, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) considera lo sciopero uno strumento essenziale per i lavoratori per far valere le proprie rivendicazioni. Il diritto allo sciopero è il simbolo della libertà di espressione e del dissenso civile, un mezzo legittimo per opporsi alle ingiustizie e contribuire al cambiamento sociale.
Lo sciopero e il suo impatto sul diritto contemporaneo. Il diritto allo sciopero non è solo una questione di principio, ma un elemento cardine del diritto contemporaneo. In Italia, ad esempio, l’articolo 40 della Costituzione riconosce lo sciopero come un diritto inviolabile dei lavoratori.
Lo sciopero nell’antico Egitto: un evento straordinario nella storia antica. Quando pensiamo all’antico Egitto, immaginiamo spesso una società rigida e gerarchizzata, dominata da faraoni considerati semi-divinità e da una classe sacerdotale onnipotente. Tuttavia, la vicenda degli operai di Deir el-Medina dimostra che anche in questo contesto esistevano forme di dissenso organizzato, capaci di mettere in discussione l’autorità del potere centrale.
Nel XII secolo a.C., durante il regno di Ramses III (1184-1153 a.C.), i lavoratori di Deir el-Medina si trovavano a lavorare alla costruzione delle tombe reali nella Valle dei Re. Si trattava di artigiani altamente specializzati, che vivevano con le loro famiglie in un villaggio appositamente creato per loro, con abitazioni, luoghi di culto e una vita relativamente privilegiata rispetto alla popolazione contadina. Gli operai, tuttavia, dipendevano totalmente dal faraone per il sostentamento: i salari erano corrisposti in natura, principalmente sotto forma di razioni di grano, ma includevano anche olio, pesce secco e birra.

Lo sciopero di Deir el-Medina: cause e svolgimento. Nel 1159 a.C., durante una crisi economica e politica dovuta probabilmente a problemi amministrativi e a una crescente pressione militare, si verificò un ritardo nel pagamento delle razioni alimentari. Gli operai, privati del cibo necessario per il sostentamento loro e delle loro famiglie, decisero di interrompere i lavori. Questo atto di protesta fu un gesto inaudito in una società che considerava il lavoro per il faraone un dovere sacro.
Le fonti principali di questo evento sono i papiri di Deir el-Medina, in particolare il Papiro di Torino e altri documenti amministrativi dell’epoca. Questi testi riportano che i lavoratori si radunarono e marciarono verso i templi funerari, luoghi simbolici carichi di significato ma anche allo stesso tempo centri amministrativi della zona, per esprimere il loro dissenso. La protesta fu condotta in modo pacifico e organizzato: gli operai esposero con chiarezza le loro richieste, insistendo sul rispetto dei loro diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto a essere retribuiti per il proprio lavoro.
La risposta delle autorità e l’importanza della documentazione. Ciò che rende questo evento straordinario è il modo in cui le autorità reagirono. Piuttosto che reprimere brutalmente la protesta, come ci si potrebbe aspettare in un sistema autoritario, i funzionari ascoltarono le richieste degli operai e promisero di risolvere la situazione. Dopo una serie di negoziazioni, le razioni furono distribuite e i lavoratori tornarono alle loro attività.
Questo sciopero è stato il primo nella storia documentato così dettagliatamente. I funzionari amministrativi tenevano registri scritti delle giornate di lavoro, delle razioni distribuite e delle lamentele dei lavoratori, il che ci permette oggi di ricostruire con una certa precisione quanto accaduto.
Lo sciopero come modello di protesta organizzata. Lo sciopero di Deir el-Medina è un esempio di come anche in un contesto apparentemente privo di diritti, i lavoratori riuscissero a organizzarsi per difendere le proprie esigenze. Questo episodio ci mostra una società in cui il lavoro era sì subordinato al potere divino del faraone, ma in cui esistevano margini per esprimere dissenso e negoziare condizioni migliori. Gli operai non agirono impulsivamente, ma con metodo: scelsero un luogo simbolico per il loro sciopero, si presentarono come gruppo unito e usarono una comunicazione chiara per rivendicare i loro diritti. È evidente che, pur vivendo in una società altamente autoritaria, questi lavoratori avevano una consapevolezza dei propri diritti e della propria forza collettiva.
L’eredità dello sciopero di Deir el-Medina. Per le società moderne, lo sciopero egiziano rappresenta una fonte di ispirazione. Dimostra che il diritto a rivendicare condizioni di lavoro eque non è una concessione del potere. Il messaggio che ci arriva dai lontani tempi di Ramses III è chiaro: anche in condizioni difficili, la volontà collettiva può cambiare le cose. In questo senso, lo sciopero di Deir el-Medina si pone come un ponte ideale tra l’antichità e il mondo contemporaneo. Se oggi consideriamo lo sciopero un diritto inviolabile, lo dobbiamo anche a eventi come questo, che hanno tracciato un primo sentiero verso la consapevolezza e la dignità del lavoro.
Il cosiddetto “Papiro dello sciopero” scritto da Amunnakht: https://collezioni.museoegizio.it/it-IT/material/Cat_1880
Foto in evidenza di “Diego Delso, delso.photo, License CC BY-SA”
By FRANCESCA PONTANI, http://www.francescapontani.it
