Il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che i bambini sopravvissuti ai bombardamenti potrebbero non sopravvivere alla carestia, mentre T.A. Ghebreyesus, capo dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, dichiara che a Gaza Nord sono molti i bambini che rischiano di morire per malnutrizione. Diversi di loro sono già morti in quella zona dell’enclave, per quel motivo e per disidratazione acuta.
Mentre i bambini muoiono. L’altro ieri, l’Agenzia di soccorso d’emergenza dell’ONU ha reso noto che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno respinto, al check-point di Wadi Gaza, i 14 camion del convoglio alimentare diretto nel nord di Gaza.
Disperazione ovunque. Il convoglio respinto dalle forze israeliane, dopo aver tentato deviazioni, è stato fermato e “saccheggiato” da un’immensa folla di disperati, che ha prelevato dai camion circa 200 tonnellate di viveri.
Fondamentali gli aiuti via terra. Grazie all’aiuto della Royal Jordanian Air Force, martedì scorso, sono state sganciate dagli aerei 6 tonnellate di scorte alimentari indirizzate ai civili sopravvissuti. Il vice direttore del Programma Alimentare Mondiale, Carl Skau, ha sottolineato come l’opzione di lanci aerei non permette una fornitura di cibo sufficiente ad evitare la carestia. Risulta quindi fondamentale avere punti d’ingresso attraverso le strade a nord di Gaza, dove gli accessi non sono consentiti.
Via mare. Un massiccio intervento di soccorso sarebbe possibile anche via mare, ma ciò presupporrebbe l’utilizzo del porto israeliano di Ashdod. Opzione ovviamente non praticabile senza un “cessate il fuoco” prolungato, che il democratico governo di Netanyahu non è disposto a concedere.
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By SACANDRO
Fonti: Agenzia delle Nazioni Unite
