SALVINI IN PIAZZA, POSIZIONE PRO-NETANYAHU

Il sostegno della Lega a Israele giunge in piazza dopo le numerose dichiarazioni del leader Salvini a riguardo. Come sempre il gioco di parole e la confusione dialettica concede ai nostri politici, di ogni schieramento, la possibilità di dire e far intendere ciò che si vuole, eludendo la realtà delle cose. A noi sembra chiaro come il sole che il diritto di esistere dello Stato di Israele non ha nulla a che vedere con la politica e i soprusi adottati dal governo Netanyahu, di chiara ispirazione sionista. L’orribile attacco di Hamas è un atto terroristico deprecabile tanto quanto le azioni del governo israeliano, non solo relative all’attuale rappresaglia contro Gaza, ma ai tanti anni che la precedono, come documentato anche all’ONU (https://itidealia.com/2023/10/28/palestina-allonu-qualcuno-parla-chiaro-finalmente/). Sono molti gli aspetti di cui si potrebbe parlare, ma metteremo da parte quelli, pur importantissimi, inerenti le condizioni di vita disumane in cui la popolazione di Gaza è stata costretta a vivere dal governo israeliano e anche quelli attinenti le violazioni del diritto internazionale, ponendo l’attenzione su un fatto specifico che crediamo sia, da solo, sufficiente a sottolineare le contraddizioni della posizione leghista. La Lega ha fatto della “legittima difesa” e della difesa di proprietà privata un cavallo di battaglia intoccabile, per cui chi si sente minacciato da un aggressore, che sia un ladro o un malintenzionato, ha il diritto di difendere i propri cari, la proprietà e la sua stessa vita. Non entriamo nel merito, ci limitiamo a fare un esempio. Un commerciante che vede entrare nel suo negozio dei ladri con passamontagna, e che costituiscono un evidente minaccia, ha il diritto di difendersi con l’uso della violenza e di un’arma. In Cisgiordania (e facciamo riferimento a rapporti ufficiali ONU https://www.ochaopt.org/data/demolition) i coloni, sostenuti dalle forze israeliane, scacciano con violenza, minacce e uso di armi da fuoco, i pastori palestinesi dalle loro terre, impossessandosene e distruggendo abitazioni e strutture, addirittura costringendo spesso i pastori stessi a demolire le proprie case. Vite distrutte di intere famiglie. Tutto ciò avveniva anche prima del 7 ottobre, ma da quella maledetta data gli attacchi sono aumentati e chi si difende ribellandosi rischia di venire ucciso, come accaduto a 147 palestinesi, di cui 44 bambini (fonte ONU a fondo pagina) . Quasi mille i pastori che hanno dovuto abbandonare le proprie terre e la propria vita.

Capirai! Palestinesi e pure pastori, lì la “legittima difesa” non conta, lì è meglio stare con “l’aggressore democratico”.

Fonte: https://news.un.org/en/story/2023/11/1143292

By SACANDRO

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