IN ITALIA, POSSIBILE CHE CHIAMINO I CIVILI IN GUERRA?

L’Italia RIPUDIA la guerra anche come risoluzione delle controversie internazionali, ma nel caso in cui venga attaccata può contrattaccare per difesa. L’articolo 5 del trattato di Alleanza Atlantica sancisce che se uno stato membro della NATO subisce un attacco armato è da considerare che l’attacco sia indirizzato anche agli altri Stati, quindi anche all’Italia. Di conseguenza, come prevede l’articolo 78 della Costituzione, le Camere possono deliberare lo stato di guerra e conferire pieni poteri al Governo. Se ciò dovesse accadere, anche i civili potrebbero essere chiamati alle armi.

Il prossimo mese si terrà a Vilnius, in Lituania, un vertice NATO in cui invitato speciale sarà il presidente dell’Ucraina Zelenski. L’incontro aprirà la discussione sull’ammissione dell’Ucraina tra gli stati membri dell’Alleanza Atlantica. L’annessione è data per scontata, quello che sarà veramente in discussione sono le tempistiche entro le quali avverrà. Per i principi sopra descritti se l’Ucraina entrasse nella NATO immediatamente, entreremo di fatto in guerra. Va detto che questo scenario è molto improbabile per ragioni politiche e ancor più per la norma dell’Alleanza che vieta l’annessione di uno Stato già in guerra, tuttavia non è impossibile.

Non è vietato a uno Stato membro di attuare azioni di guerra in via individuale, come già accaduto spesso in passato. La Polonia, ad esempio, ha già annunciato che sarebbe disposta ad inviare proprie truppe regolari in Ucraina per combattere contro i russi. La partecipazione della Polonia al conflitto in essere potrebbe spingere la Federazione Russa a un attacco diretto verso lo Stato polacco. In questo caso la NATO dovrebbe intervenire entrando essa stessa in guerra, così come l’Italia. Anche questo ci pare uno scenario a breve termine poco probabile, ma non impossibile.

La nostra preoccupazione è aumentata dall’evidente volontà guerrafondaia delle due parti in causa. La storia recente ci ha insegnato che non possiamo fidarci dei nostri governi. La dimostrazione più eclatante l’abbiamo avuta con la guerra in Iraq, motivata dalla favola delle armi chimiche che poi non si sono mai trovate. Il settembre scorso la Russia è stata accusata del sabotaggio al gasdotto Nord Stream, poi si è scoperto che non era stata la Russia (perché ce l’hanno detto). Qualche mese dopo la Russia è stata accusata di aver colpito la Polonia con dei missili, poi si è scoperto che addirittura era stata l’Ucraina (perché ce l’hanno detto). La verità è venuta a galla , ma noi occidentali eravamo già pronti con l’elmetto e fucile, senza fare una piega. Dimostrazione che potremmo accettare la guerra come cosa giusta sulla base di un’altra bugia.

Foto di Bermix Studio su Unsplash

In tal caso, con due forze così potenti ed equivalenti a confronto, il conflitto sarebbe devastante, lungo e dispendioso dal punto di vista delle risorse umane. Qualora fosse necessario, il governo italiano potrebbe quindi chiamare alle armi anche i civili, dapprima gli ex militari che abbiano cessato il servizio da non più di 5 anni, poi i cittadini maschi dal diciottesimo anno di età fino ai 45 anni. Va ricordato che in Italia l’anno di servizio militare è stato soppresso, ma non le liste di Leva, che vengono redatte ogni anno. Il cittadino che risulti idoneo alla visita medica avrebbe l’obbligo di rispondere alla chiamata, se non vuole commettere reato e quindi finire in carcere. Un conflitto mondiale non porrebbe la questione solo in termini di civili che vanno in guerra, perché sarebbe la guerra a venire da noi e a subirla saremmo tutti, ancor più i nostri figli. Siamo davvero pronti perfino a rischiare questo tacitamente? Quello che sembrava impossibile fino a due anni fa è diventato possibile e col passare del tempo sta diventando probabile; forse è ora che i popoli si ribellino ai propri governi asserviti a centri di potere piuttosto che ai bisogni della collettività.

Ricordiamo che non ci sono guerre giuste, ma potrebbero esserci Rivoluzioni giuste!

Foto in evidenza di Bao Menglong su Unsplash

By SACANDRO

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